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Piacenza, la città del Cuore

Sulle rive del fiume Po sorge la città di Piacenza, ma il capoluogo dell’omonima provincia non deve essere noto ai più solo per i paesaggi e l’ottima cucina! Dovete sapere che Piacenza è anche la città più cardioprotetta di tutto il territorio europeo. Vediamo insieme dunque il come ed il perché.

Prima di tutto, sono in molti i professionisti del cuore che hanno sottolineato come l’arresto cardiaco sia una delle cause di morte principali nel mondo occidentale dato che, ogni giorno, in Europa muoiono circa 1000 persone ed è proprio qui che la prontezza nell’intervento gioca un ruolo cruciale. Infatti, più passano i minuti e più diminuiscono le probabilità di sopravvivenza della persona infartuata.

Queste vite, per fortuna, possono essere salvate dalla giusta installazione dei DAE (defibrillatori automatici esterni) negli altrettanto giusti posti unendo il tutto alla sensibilizzazione sul tema.

Attualmente la città di Piacenza è infatti dotata di ben 877 defibrillatori, va poi tenuto conto che il capoluogo conta circa 100.000 abitanti, opportunamente distribuiti tra impianti sportivi, uffici, scuole, luoghi pubblici, condomini, ma soprattutto all’interno di apposite bacheche di vetro distribuite sulle strade principali più trafficate di passanti.

Questi quasi 1.000 defibrillatori si traducono in uno ogni 327 abitanti contando anche le frazioni che, come ha ben evidenziato la cardiologa Daniela Aschieri, “i morti sono quattro volte meno della media”.

La dottoressa Aschieri ha tutte le ragioni e le carte in regola per questa sua “crociata” per il cuore. Come ha già dichiarato in precedenti interviste, infatti, “volevo fare il medico fin da bambina e a 17 anni ho salvato mio padre da un attacco cardiaco telefonando al pronto intervento. Da quel giorno ho pensato a come sarebbe stata la mia vita se non ce l’avesse fatta”.

La dottoressa ha poi messo in luce come i risultati del Progetto Vita sono assolutamente degni di nota visto che, con l’esperienza pilota in Europa da circa 20 anni, si è passati anche ad una evoluzione tecnologica integrando di DAE cittadini con un’app regionale per la centrale operativa.

I nostri dati mostrano il 41% di sopravvivenza tra i defibrillati da personale laico a fronte del 5% di quelli defibrillati da personale a bordo dell’ambulanza. E ora a Piacenza la semplificazione sta entrando nei condomini, con la presenza di un defibrillatore ogni 150 metri. È necessario quindi liberalizzarne l’utilizzo e aumentare l’informazione su come farlo”.

Dello stesso avviso è poi il prefetto di Piacenza, Maurizio Falco, che ha esposto il suo entusiasmo anche al Senato. “Se noi garantiamo a chiunque di poter intervenire per dare un supporto di estrema ratio nel salvataggio della vita, senza avere paura, (…) di ricadere in una eventuale responsabilità della manovra del defibrillatore, noi realizziamo davvero una rivoluzione che sia giuridica e culturale”.

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